RIFLESSIONI DOPO IL MONDIALE

Il lungo viaggio per il rientro è iniziato ormai da qualche ora, una settimana impegnativa e stressante è passata veloce come una saetta, ci rimane il ricordo di quanto gioito e di quanto sofferto. La gioia è grande per le prove dei nostri ognuno dei quali ha fatto il proprio meglio.
Con un giorno di ambientamento i nostri hanno gareggiato dopo aver attraversato il mondo in aereo, qualche piccola difficoltà logistica ha avuto il suo peso.

Naomi ha gareggiato alla pari con atlete tecnicamente valide ed agonisticamente preparate; non è andata a podio perché un mondiale nasconde mille insidie dall’aspetto psicologico alle condizioni di arrivo in pedana, i complimenti personali del Maestro Miura fatti alla nostra atleta hanno mitigato la sconfitta.

La bella prova individuale di Meme si è fermata con un sorteggio particolarmente duro: Daizo, il secondo figlio di Kancho Kanazawa, atleta pluri esperto in campo mondiale, ormai al quarto quello australiano, ha sconfitto il nostro bravo e volonteroso atleta.

Dado ha esordito battendo un inglese ma si è fermato al secondo turno con un atleta russo che era alla sua portata. Dopo sei mesi dall’intervento risalire in pedana e affrontare un campionato mondiale è da pochi. La prova da lui offerta nel torneo a squadre ha finalmente messo in luce le sue autentiche e cristalline capacità: il suo incontro è durato circa 30 secondi, il suo avversario cileno nulla ha potuto, per ben due volte con precisi e secchi Gyaku-tsuki è stato centrato.

La nostra piccola Daphné in ottima forma, il fisico minuto l’aiuta, è stata semplicemente fantastica: prima ha trascinato il team femminili di kumite alla conquista della medaglia di bronzo, successivamente nella prova team di kata è salita di nuovo sul podio per la medaglia d’argento. Due belle e prestigiose medaglie per la nostra atleta; essendo al suo primo mondiale la soddisfazione è alle stelle. La sua prova individuale di kumite l’ha vista soccombere ai quarti di finale con l’atleta giapponese che poi ha conquistato il titolo mondiale.

Per quanto riguarda l’aspetto complessivo della nostra rappresentativa nazionale può essere, dal mio punto di vista, considerato soddisfacente. Abbiamo presentato molti giovani atleti che hanno dimostrato spirito di abnegazione e una buona amalgama di gruppo che, stando così le cose, porterà futuri buoni risultati anche se la strada sarà lunga e faticosa.
Abbiamo ammirato in questo mondiale le rappresentative giapponese, danese e greca, in particolare, molto competitive e valide in ogni categoria.
In qualità di Direttore Tecnico del Karate Carnate mi ritengo soddisfatto sapendo però che si può ancora crescere e di molto, negli ultimi quattro campionati del mondo Sudafrica Giappone Grecia e Australia i nostri ragazzi hanno conquistato ben cinque medaglie, manca ancora la soddisfazione della medaglia più ambita, l’oro, ma sono certo che con questo gruppo prima o poi arriverà.

Oss!

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Video in streaming dell' 11° World champion 2012
Riprese e montaggio di Enrico Barbieri